giovedì 31 gennaio 2008

Depravato

DEPRAVATO agg.
Sinonimi: bacato, cattivo, dissoluto, guasto, immorale, lascivo, lussurioso, marcio, molle, perduto, perverso, sudicio, vizioso || Vedi anche: corrotto, irrecuperabile, degenerato, degenere, degradato, deviato, impudico, lubrico, pervertito, scostumato, svergognato, disordinato, incontinente, intemperante, licenzioso, sfrenato, sregolato, corruttore, osceno, peccaminoso, libertino, disonesto, impuro, incallito, incancrenito, decadente, dannato, turpe, libidinoso
Contrari: austero, integro, morale, morigerato || V. anche timorato, virtuoso, esemplare, irreprensibile, onesto, per bene, retto, rigido, rigoroso, sano, severo, corretto, equo, giusto, ammodo

A testa alta!



La mia stima va a quelle donne che hanno fatto la scelta di metterci la faccia, quelle che non sottostanno all'umiliazione di nascondersi, quelle che non si vergognano di essere Padrone dominanti, quelle che si mostrano a testa alta perché sanno di non essere prostitute, perché vivono il sadomaso senza sensi di colpa, serenamente e con passione, senza doversi nascondere come una delinquente, quelle donne che sono riuscite a spiegare il loro lavoro e la loro indole alle persone care... le riconosci dallo sguardo potente, dolce e fiero, a volte penso che è proprio da quegli occhi che passa quella corrente che fa vivere un incontro sadomaso.

Le clandestine a mezzo servizio non sono professioniste e neanche padrone... sono sottomesse alla loro rispettabilità, dominate dalla famiglia, schiave di tutto quello che hanno da perdere, incatenate dal denaro e dall'ipocrisia... per carità facciano pure le esclusive di nascosto in motel, a domicilio, in camporella o in camper... purché la mamma non lo sappia! :-)

in foto: la divina Mistress Diana

Mistress and Maid, Vermeer




Vermeer’s “Mistress and Maid,” circa 1665-’70.

la coprofagia nei cani




la coprofagia nei cani è un problema piuttosto diffuso e devo dire che di solito costituisce un'abitudine particolarmente disgustosa per noi padroni ma è un comportamento che in alcuni contesti può essere considerato normale.
Le feci di altri cani, altri animali e esseri umani possono avere un certo "appeal" anche perchè contengono preziose sostanze nutritive che vengono "riciclate".
Quindi può essere un comportamento normale e con un suo senso biologico. Poi ci sono i cani che rimangiano le proprie feci, e anche questo possono farlo a scopo di "riciclo" e quindi di ottimale sfruttamento delle energie contenute nel cibo ingerito che viene "lavorato" una seconda volta ( questo tipo di caratteristica in alcuni animali è prassi normale e quotidiane, per esempio lo è nei conigli).

Luna di Fiele





1992, regia di Roman Polanski, sceneggiatura Gérard Brach e John Brownjohn
Interpreti: Hugh Grant, Kristin Scott Thomas, Emmanuelle Seigner, Peter Coyote

Femdom Made in China


CHONGQING- La prima città per sole donne nasce in Cina. Anche se si tratta - per ora - solo di un'attrazione per i turisti. Secondo quanto riportato dal quotidiano Chongqing Evening News il 3 aprile scorso, Chongqing si appresta a divenire la prima città cinese dove gli uomini verranno detronizzati dal loro ruolo di capifamiglia e dove non sarà più permesso loro di fare la voce grossa. Sembra il sogno di tutte le donne o per gli uomini uno scherzo di cattivo gusto, ma il progetto è stato approvato, anche se per pure finalità turistiche e non come lancio di un improbabile movimento femminista.

La cittadina di Chongqing è situata nel centro della Cina
IL PROGETTO - L'iniziativa non riguarda l'intera municipalità di Chongqing, la più estesa e popolosa municipalità con status di provincia della Repubblica Popolare Cinese con una popolazione di oltre 32 milioni di abitanti, ma il piccolo villaggio di Longshui, che prende nome dall'omonimo lago su cui si affaccia, all'interno del distretto di Shuangqiao, municipalità di Chongqing.
L'IDEA- Il direttore dell'ufficio turistico ha poi rivelato come l'idea per la città di sole donne sia nata tutta per scherzo pensando al motto secondo il quale «ad una donna non si può dire mai di no». Da qui è nato un gioco, un gioco all'aperto che presto sarà praticato sull'intera superfice del nuovo villaggio: due chilometri quadrati di terra e case ancora in costruzione. Qui si invertiranno i ruoli abituali: se un uomo dovrà comprare qualcosa, chiederà alla sua lei non solo il permesso di acquistare, ma anche la cortesia di pagare, perché è lei che amministrerà le finanze, è lei che nel territorio franco del villaggio «porterà i pantaloni». Una cosa ancora abbastanza insolita in Cina, un po' meno nel mondo occidentale.

«IL REGNO DELLE DONNE»- La cittadina di Longshui, come dichiarato dal direttore dell'Ufficio Turistico di Shuangqiao Li Jigang, riscuote scarso interesse come meta turistica e, per potenziarne l'appeal, si è deciso di farne una sorta di attrazione da luna park. Una sorta di «women's land» che sarà attiva nell'arco di tre anni, amministrata da un sindaco donna e da funzionari femminili, dove ogni uomo, compagno, marito che sia potrà solo portare gli abiti di semplice cittadino sottoposto ad uno statuto speciale. Un regolamento che inscena per gli uomini finti processi, multe e sanzioni bizzarre come inginocchiarsi pubblicamente su tavolacci e lavare i piatti nelle cucine dei ristoranti del villaggio per chiedere venia, per non aver prestato ascolto alle richieste che giungevano dalle rispettive mogli o compagne, perché - come recita l'insegna che verrà incisa sulle porte della città - «una donna non sbaglia mai, e le richieste di una donna non possono essere rifiutate da un uomo»!.

Il mio cane è un depravato?


(Testo autentico per cane autentico Foto by Owk MistressRoberta.com)

DOMANDA
Ok, sembrerà stupido, ma in realtà è un problema. Il mio cane, uno Yorkshire, sta dando problemi a una mia cugina e ogni volta che lei viene lui entra in uno stato di eccitazione tale da portarlo a tentare di...'procreare' con la gamba della povera malcapitata. Ora, è un cane abbastanza tranquillo e si comporta così solo con lei ma è possibile trovare una soluzione? E poi, è possibile anche che abbia trovato qualcosa di particolare in lei?

RISPOSTE
Assolutamente il sesso non c'entra. Il tuo cane fa così perché considera tua cugina al di sotto di lui nella scala gerarchica. Il cane non deve mai dominare l'uomo, quindi quando fa così dovete impedirglielo mettendolo a pancia in su e tenendolo fermo finché non accetta la sottomissione.Ciao

ERICA: la monta è un tipico atteggiamento di dominanza! Mai visto 2 cani maschi che tentano di montarsi a vicenda??? Al contrario, se il cane ti da la zampa volontariamente significa che si sta sottomettendo!!
Il fatto che il cane della tua amica dopo la castrazione abbia smesso di montare dipende dal fatto che il suo corpo produce meno testosterone, quindi sente di meno il bisogno di dominare!!! Non diamo risposte fuorvianti per cortesia!

Mi dispiace ma devo contraddirti. Come fai a dire che la monta è un atteggiamento con cui il cane manifesta di voler prolificare con un altro? Se un maschio monta un altro maschio non significa mica che vuole prolificare, significa che gli vuole dimostrare che è il più forte, punto!
Sicuramente il confine tra comportamento sessuale e atto di dominanza è molto sottile, ma nel caso specifico dell'utente che ha fatto la domanda secondo me si tratta di dominanza e basta. Comunque ognuno ha la sua idea.

Avevo lo stesso problema col cane di una mia amica! Che palle! Dovevo sempre levarmelo di dosso!
Comunque credo che sia solo sovraeccitato! Poi se lo fa solo con lei temo sia proprio il suo modo di dimostrare "stima" nei suoi confronti!
Pensa che il cane di un mio amico se la prendeva con un cuscino!
Sta tranquillo, di cose del genere se ne sentono in giro! Magari se sai che sta venendo tua cugina fagli prima fare una corsetta da qualche parte, così ha tempo di sfogarsi prima!

EDIT: Se cercasse davvero di sottometterla, come ha suggerito qualcuno, metterebbe semplicemente la sua zampa sopra la mano di tua cugina... e non si lascerebbe accarezzare in testa! Il problema non credo sia quello, difatti appena hanno castrato il cane della mia amica ha smesso! Anche se ogni tanto reazioni simili con le cagnette spesso le ha ancora... o almeno ci prova! E' una questione ormonale credo, tutto qui!

Edit: Linda, un conto è che ti mettano la mano sul palmo perchè tu la richiedi, un altro è che non permettano a qualcuno di farsi toccare e mettano la zampa sopra il dorso della mano come chiaro segno di dominanza!
La monta è un tipico comportamento istintivo dovuto agli ormoni e una serie di altri fattori (tra cui, perchè no, anche la dominanza) con il quale un animale manifesta di voler prolificare con un altro... che uno sia dominante e l'altro no mica è una novità! Non hai scoperto l'acqua calda!
Fuorviante sarebbe dire che tutto ciò che fa quel cane altro non rappresenta che le sue manie di potere! Mi sembra minimizzare questo.... poi fai te!

un po' il sesso ( e qui l'odore o meglio i feronomi sono importanti ) ..
un po' la dominanza ..

in ogni caso un cane ben educato non DEVE farlo.

...ciao, sono d'accordo con Linda, ha volte il sesso non centra, infatti la mia cagnolina (si, avete capito bene, la mia cagnolina) ha lo stesso atteggiamento con la mia ragazza quando entra in casa....per lei la mia ragazza è un rivale, e come tale tenta di scalarla socialmente....giudicate voi ora la mia situazione, o forse dobbiamo parlare di particolari depravazioni!!....

non centra niente la riprocreazione...sta cercando di dominare la padrona..non dovete assolutamente permetterlo!!!ciao!

erica mi dispiace dirtelo, ma è molto improbabile che sia voglia di "sex" perchè prima di tutto i cani non fanno sex per il gusto di farlo, ma solo xkè stimolati dagli ormoni(e a meno che sua cugina non sia una cagna e per di più nel periodo del calore, il cane non prova nulla)..inoltre se fosse solo uno sfogo sessuale cercherebbe di montare tutto e tutti..non tutti i cani cercano di dominare mettendo la zampa sopra l'altro esemplare..questo atteggiamente della zampa è utilizzato solo per rafforzare ulteriormente la sua superiorità..non viene usato per affermarsi su chi è + in alto di loro.ciao!

e poi non spiegherebbe il perchè anche le femmine dominanti montano..basterebbe dare la zampa!il montare è il più alto e diretto modo di dominare..tant'è che alcune cagne dominanti non si fanno montare nemmeno quando sono in calore, perchè sarebbe riconoscere la sua superiorità..ciao!

mercoledì 30 gennaio 2008

ManetteMatte: Chi l'ha visto?




Ma quanti mesi sono che il sito è in manutenzione?
State facendo manutenzione o pugnette?
Forse a qualcuno mancano gli aperelli...
Anastassssjaa!

Brigantesse, donne diverse




Le brigantesse furono feroci, anzi più degli uomini. Abilil, leste di coltello e di fucile. Coraggio ne avevano da vendere. Furono passionarie, eroine, crudeli, sottomesse e più spesso indipendenti e libere, anche nel passare da un letto all'altro.

Furono fiere di combattere per se stesse, per la propria terra e per l'indipendenza del Sud.

Ma se il brigantaggio fu anche un movimento politico-sociale di reazione ad una condizione di violenza e di oppressione oltre che l'affermazione di autonomia di uno Stato meridionale, il brigantaggio femminile fu visto anche come una prima forte ribellione allo stato di soggezione delle donne "napolitane" oltre che come un moto di protagonismo e di protezionismo per il riscatto dei propri figli e dei propri uomini e per la rscossa politica, sociale ed economica del Mezzogiorno.

Donne e brigantesse: non dedite, dunque, solo ai fornelli ed al letto, ma attive e protagoniste di un moto rivoluzionario.

Attive e protagoniste in battaglia, sui monti, nei paesi, nelle piazze e nei tribunali ove mutarono, con la furbizia innata, spoglie e atteggiamenti. Seppero innegabilmente affrontare il martirio, le sevizie, le crudeltà del nemico. Andarono incontro alla morte con grande dignità e resero immortali le loro concrete testimenianze.

Riuscirono a conquistare sul campo l'ammirazione delle popolazioni del Sud Italia e lasciarono un messaggio che nel tempo le ha rese protagoniste di una epocale sconfitta e di una amara unità.

Tante di esse sono rimaste nell'anonimato, tante altre simpatiche canaglie, belle donne grandi eroine. Forse in tutto questo emule della disperata battaglia che Maria Sofia di Borbone si trovò a combattere accanto a Francesco II sugli spalti di Gaeta.

Proviamo a ricordarne alcune: Luigia Cannalonga, Maria Rosa Marinelli, Maria Capitanio, Gioconda Marini, Mariannina Corfù, Chiara Nardi, Filomena Pennacchio, Arcangela Cotugno, Elisabetta Blasucci, Teresa Ciminelli, Filomena Pennarulo, Luigina Vitale, Giovanna Tito, Maria Lucia Nella, Maria Consiglio, Filomena di Pote, Maria Orsola D'Acquisto, Carolina Casale, Maria Pelosi, Rosa Giuliani, Michelina De Cesare.

Tutte protagoniste indiscusse di una guerra alle frontiere della morte e del carcere!

Dal libro di Barone, Ciano Pagano, Romano "Briganti e Partigiani" Casa editrice: Campania bella


http://www.alberodelledonne.it/brigantesse.htm

Interessante anche questo:
http://www.brigantaggio.net/brigantaggio/Briganti/Brigantesse4.htm

Foto tratte dai siti indicati, tranne l'ultima, che rappresenta una mia personale e forse provocatoria visione delle moderne brigantesse

martedì 29 gennaio 2008

Visioni

Bruna pungente di Bernard Montorgueil



"A me, -disse- quello che piace veramente è pungere. E' quello che mi eccita di più".
"Più che frustare?"
"Sì. Oh, ben inteso, frusto anche con piacere. Ma per me, nulla vale una bella seduta di punture. Là, capisci, ho una sensazione diretta, lo spillo che penetra, la carne che si contrae sotto la mia mano, il grido che io scateno e che prolungo come mi pare. Spesso, solo facendolo o guardandolo fare, io godo! Tra poco, vedrai. Quando gliene avrà messi ancora una ventina, al tuo pensionante, mi stupirebbe molto se..."
E senza finire la frase, Madame d'Allervo strinse nervosamente le sue belle cosce l'una contro l'altra.
"Di già! -disse Agnese ridendo.
"Cosa vuoi, parlarne contemporaneamente, mi fa ancora più effetto. Guarda qua. Questo lo affondò con un colpo solo, per cominciare... Vedi come si torce?... E poi lentamente, adesso fino alla fine. Lo sento che avanza nella sua carne... Forzo... forzo ancora... è bello, sai!
"Che raffinata, sei!"
"Perché no? Ma ciò che è un peccato, è che qui non si può lasciarlo gridare. E un difetto. Uno di questi giorni bisognerà che tu venga alla villa. Là, non ci sono problemi. Nessun bisogno di bavagli. Ti farò provare... Guarda, guarda ancora. Con questo, senza entrare, gli farò un mucchio di piccole punture, tutte molto vicine... e poi un po' più forte... e ancora un po'... Guarda bene i suoi muscoli; io li sento. Adesso mi fermerò perché lui aspetti. Vedi come resta contratto?... Si, ragazzo mio, pazienza! Ricomincio subito. Guarda... appoggio ancora... appoggio un poco... e questa volta ci vado! "
Lo sfortunato ebbe un sussulto e gemette sotto il suo bavaglio.


CONTINUA

http://www.reneekaren.com/Azotainaseroticas/Relatos/italiano/Bruna%20pungente.htm


(grazie ad asswhipped femdomitalia.org per il link)

lunedì 28 gennaio 2008

Voto di scambio? ;-)


Dalla homepage di Padrona Isabella (era online un paio di giorni fa, ora modificata):

Adesso se si va ad elezioni anticipate e se sarete tutti meno coglioni rimetto in rete le mie bellissime foto.

Corbezzoli... le ricordo bene le foto di Isabella, molto belle come bello era il suo vecchio sito, il glorioso www.padronaisabella.com che ormai non è più suo, ahimé. Personalmente accetto lo scambio... sempreché si vada a votare...

Stanton forced sissyfication




Tiramisù dietetico della dominatrice


(Postato da Mina sul forum di Coquinaria.it Illustrazione di Daniele Cerù: “La dominatrice 50 x 70 2000)

Interpreti:
40 savoiardi
4 tazzine di caffè poco zuccherato
500 g di ricotta di vacca (più leggera di quella di pecora...e se no che tiramisù dietetico è ?)
100 g di zucchero tipo zefiro (non vi trovate i granelli fra i denti...si scioglie subito)
un cucchiaino di essenza di mandorla;
1\2 tavoletta di cioccolato fondente con le nocciole;
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
1 colino a trama fitta
1 assistente, preferibilmente di sesso maschile;
1 cucchiaio di legno (poi vi spiego);
1 frusta (potete usare anche quella elettrica...ma poi che ve ne fate dell'assistente di sesso maschile ?);
1 pirofila di quelle che vanno bene in tavola...qualcosa di elegante, con un pizzico di chic, ma non troppo cheap...insomma quello che volete voi !
Abbigliamento consigliato per la preparazione:
Tutina di latex nera, stivali alla moschettiera con tacco a stiletto di 12 centimetri; frusta; collare di cuoio con borchie (per l'assistente); vezzoso grembiulino di pizzo (sempre per l'assistente);
Colonna sonora: Lieutenant Kijè- Troika di Prokofiev

Indossate la tutina, gli stivali e impugnate la frusta; mettete il collare al vostro assistente di sesso maschile e fategli indossare il vezzoso grembiulino, badando bene a gonfiare le cocche del fiocco;
Bagnate rapidamente metà dei savoiardi nel caffè e disponetene uno strato nella pirofila;
Schiavizzate il vostro assistente di sesso maschile facendogli montare a crema la ricotta con lo zucchero e l'essenza di mandorla, Usate il cucchiaio di legno per picchiare ripetutamente sulle dita il vostro assistente di sesso maschile che invece di montarla, sta mangiandosi tutta la ricotta;
Delegate al vostro assistente di sesso maschile la riduzione in pezzetti (non in schiavitù) del cioccolato con le nocciole e unitelo a ciò che resta della ricotta;
Schioccate un paio di volte la frusta a tempo con la colonna sonora;
Rigonfiate le cocche del fiocco del vezzoso grembiulino di pizzo del vostro assistente;
Fate uno strato di ricotta sui savoiardi; coprite con gli altri savoiardi inzuppati nel caffè e spalmate il resto della crema di ricotta;
medicate le dita (e l'ego) ferite del vostro assistente facendogli leccare la ciotola della ricotta;
pareggiate per benino lo strato superiore di ricotta, usate un colino a trama fitta per spolverizzare tutta la superficie di cacao amaro;
ricoprite con un foglio di alluminio e mettete in frigo per un paio d'ore.
Gustate freddo. Come la vendetta !

venerdì 25 gennaio 2008

Visioni: Sconosciuta



Vorrei sapere di fisiognomica per capire qual'è l'archetipo di un viso dominante, forse questo?

Dominazione finanziaria


(Appropriazione indebita del post di Astrozorro pubblicato sul forum di zonafemdom.org ... troppo tardi per l'indulto? ;-)

Antica questione, peraltro già dibattuta con alcuni dei presenti tempo fa su FemdomItalia...
Che dire? A me personalmente danno fastidio tutti i portatori di verità e certezze, i Catoni e le Cassandre, i vigilantes della pubblica morale e loro affini.

Giusto a 'mo di premessa chiarisco che non sono personalmente interessato all'argomento moneyslavery, ma che lo ritengo una sorta di "cartina di tornasole" per verificare il grado di laicità del pensiero nei miei interlocutori.

Considero infatti l'argomento "soldi" uno degli ultimi tabù della società occidentale e secolarizzata, un concentrato di diffusa ipocrisia, tanto più nell'approccio alla sessualità.

Viviamo in una società di tipo mercantilistico, nella quale la "mediazione del denaro" riguarda ogni ambito dell'esistenza: il denaro guadagnato conferma la nostra rispettabilissima immagine pubblica di cittadini ed è grazie al denaro che guadagnamo che possiamo sfoggiare i vestiti e gli accessori giusti o, più modestamente, un telefonino umts preso a rate da Mediaworld.
Certo, magari saremo persone interessantissime e stimolanti, ma quanto di noi comunica all'esterno la macchina fica (o ottunde la penosa automobilina arrugginita)?

Il denaro è il "mediatore culturale" per eccellenza: vale per tutto. Per accreditare di un'aura di responsabilità l'irreprensibile padre di famiglia come per "dare fruibilità" a un incontro occasionale con una moldava in un night.

Il denaro, soprattutto, è stato "maschile" per millenni. Il capofamiglia, il patriarca, trova la sua ragion d'essere nel provvedere per la moglie e la prole. Oggi non è più così, il maschio ha perso anche questo monopolio, la donna può provvedere per sé. Se vuole.

Col money-femdom il maschio viene a essere solo agente di una meccanica produzione di valore, funzione svicolata da qualsivoglia "personalità". E' obiettivamente difficile immaginare una "deiezione" più assoluta e totalizzante.

Il fatto che una Mistress "consenta" a uno schiavo di farsi un mazzo tanto per permettere a Lei una vita di agi, lussi e privilegio ha qualcosa di deliziosamente ironico, che suona come una specie di storico contrappasso. Ti concedo il permesso di mantenere i miei vizi, ma non aspettarti nulla in cambio, se non la consapevolezza (la gioia?) di essere un verme, che si sveglia presto la mattina, corre al lavoro, fa una vita di merda per avere in cambio - forse, se sarai sufficientemente umile nelle tue suppliche - una foto in cui mi vedrai per strada a braccetto di una mia amica, con in mano la busta coi sandali di Gucci appena acquistati grazie al frutto delle tue fatiche.
Corri a guadagnare il tuo penoso stipendio per pagarmi il cocktail o il bikini nuovo. Anche la tassa sulla maschilità ha un che di delizioso (sei nato maschio? paga il pegno della tua inferiorità e inutilità e consenti a una Donna di vivere i privilegi che Le spettano). Non è qualcosa che vi tocca dentro - parlo ai colleghi slaves - e titilla l'ultimo tabù?

E' un gioco, pure divertente (e non così rischioso, suvvia, siamo maggiorenni; chi si vuol rovinare davvero trova strade più agevoli), coi nostri fantasmi interiori, coi nostri condizionamenti primari, che mette in scena l'abdicazione, il venir meno, del senso storico della nostra "mascolinità".

giovedì 24 gennaio 2008

Visioni: mistress Cheyenne



difficile capire dove finisce il fascino della domina e dove inizia l'arte del fotografo, credo che quando le immagini toccano nel profondo ci siano entrambi gli ingredienti. I miei occhi sorridono davanti a queste visioni :-)

Dressage di Bernard Montorgueil




I riti dell'omaggio erano stati compiuti e l'interrogatorio educativo era appena cominciato. Ma l'allievo schiavo, la gola stretta, non riusciva a rispondere. Temibilmente calma, la voce del Padrone insisteva:
"Perché sei così angosciato, ragazzo mio? Non hai commesso sbagli, che io sappia? Non ti ho preannunciato nessuna punizione particolare. Allora?"
Ancora una volta l'allievo schiavo aprì la bocca, ma non poté articolare una parola. Rinunciando, abbassò la testa. Le sue mani, che pendevano inerti, tremavano un poco.
"Ebbene? Ho fatto una domanda, mi pare. Sto aspettando!"
Era spesso così all'inizio di una seduta. Appena s'inginocchiava, ignorando l'umore del Padrone, incerto su quali sarebbero state le sue esigenze o le sue crudeltà, ogni volontà si annichiliva in lui, assorbita come acqua sulla sabbia dalla potente personalità che lo dominava. In quei momenti, conservava appena la forza d'ubbidire ? per riflesso ? a degli ordini, ma quasi mai quella di rispondere a delle domande. Solamente la frusta riusciva a spezzare quell'ansietà paralizzante, atroce e deliziosa nello stesso tempo. E perciò, pur temendo le prime sferzate, qualcosa in lui le aspettava, un po' come una liberazione. Ma, per il momento, nulla ancora ne faceva presagire l'arrivo.
"Hai fortuna ? riprese il Padrone.? Ci sono giorni in cui ti avrei già strapazzato un po' i seni per slegarti la lingua! Ma, tuttavia, non abusare della mia pazienza, il vento potrebbe girare... E smettila di tremare così! E' assurdo. Scommetto che il tuo petto è tutto sudato. Te lo chiedo un'ultima volta: perché sei così angosciato? Rispondi!"
Con un enorme sforzo lo sventurato balbettò: "Non... non so".
"Ah, tu non lo sai! E non sai nemmeno che non ammetto questo genere di risposte? Dimmi! Lo sai? Avvicinati!"
Appena l'allievo fu alla sua portata, la mano del Padrone si posò sui pantaloni, proprio sopra gli organi e, senza sbottonare, palpò.
"Naturalmente, sei in erezione! Senza ordini! E per questo che tremavi, imbecille! Invece di confessare e di scusarti! Ti avrei senza dubbio perdonato, oggi. E da quando sei così?"
"En... entrando Padrone".
"Ah sì! Senza permesso... da quando mi hai visto! Insolente! T'insegnerò io! In piedi! E mettiti nudo! Ti do cinquanta secondi".
Febbrilmente, l'allievo schiavo ubbidì. Maldestramente, mentre la voce del Padrone inesorabilmente contava, s'indaffarava. Ma non ebbe il tempo di finire. Mentre si disfaceva la cravatta, il Padrone si alzò e gli accarezzò il sedere. Le natiche ebbero una contrazione. Innervosito senza dubbio da questa reazione, il Padrone rialzò bruscamente i lembi della camicia e li immobilizzò nel collo. Poi prese sul tavolo un grosso staffile.
"Alza le braccia! "
Impugnando con una mano il membro in erezione, con l'altra brandì lo strumento e di volata l'abbatté sul sedere. Il sussulto dello schiavo fu naturalmente contenuto dall'immobilizzazione della sua verga. Già una seconda sferzata mordeva la tenera carne... Ebbe un grido soffocato. Poi una terza... poi altre cinque... Poi ancora cinque, intervallate irregolarmente. Poi due fortissime, senza intervallo. Dopo di che, gettando lo staffile, il Padrone tornò a sedersi. L'allievo schiavo cominciava a massaggiarsi le natiche gemendo, poi, ricordandosi di colpo la regola e spaventato dal fatto che il suo gesto potesse essere giudicato tardivo, si gettò alle ginocchia del Padrone e gli baciò la mano.
"Era ora, ragazzo mio! Per poco non dovevo ricominciare. E sarebbero stati venti colpi questa volta, dieci per la mancanza, dieci per avermi disturbato. Ma non parliamone più. Adesso, fammi il tuo rapporto sessuale. E prima di tutto: che cosa c'è stato di notevole nella tua ultima lezione? Quando era?
"... Undici giorni fa, Padrone".
"Di cosa ti ricordi in modo particolare?"
"Mi avete letto qualcosa, con delle immagini. Era molto... "
"Molto educativo, diciamo. Ci hai ripensato?"
"Oh sì, Padrone".
"Bene. Avrai il seguito. E poi cosa ancora, l'ultima volta?"
"Mi avete legato sul divano, con gli occhi bendati, mi avete spalmato sul membro un unguento straordinario. E mi avete manipolato a lungo... a lungo vietandomi di godere. E mi parlavate senza sosta, con dolcezza, di cose crudeli... era sconvolgente".
"Ricominceremo. Ma la prossima volta, per cambiare, ti attaccherò su una sedia chiodata. Molto educativo anche, vedrai"
"Oh... su dei chiodi? ... Bene... Grazie, Padrone"
"Ottima risposta. Per ricompensa... tieni, ti permetto di leccarmi la mano".
Mentre l'allievo, con un piacere torbido, si affrettava a rendere quel servile omaggio, il Padrone, per umiliarlo, gli toccava, con la punta del piede, i testicoli. Dopo che la lingua, lentamente, era stata passata due o tre volte sul palmo tutt'intero, lo schiavo si azzardò a prendere in bocca un dito e, devotamente, lo succhiò. Quest'atto, era evidente, lo turbava molto a causa di quello che evocava.
"Basta leccare, adesso! - disse il Padrone all'improvviso - Sento che ciò ti dà delle idee sconvenienti. Riprendiamo il tuo rapporto. Dall'ultima lettura, ti sei masturbato?"
"Sì, Padrone. Due volte".
"Precisa meglio!"
"Una volta è stato nel mio bagno... E l'altra volta... guardando certe fotografie in cui voi mi educate".
"Quali fotografie?"
"Quelle del primo giorno in cui voi vi siete mostrato nudo... "
"In onore al tuo sverginamento, sì. E poi?"
E poi quella in cui mi possedete davanti allo schiavo-servo picchiandomi con le verghe affinché mi aprissi meglio. Giunto a questa, ho goduto".

CONTINUA
http://www.reneekaren.com/Azotainaseroticas/Relatos/italiano/Dressage.htm

(grazie ad asswhipped femdomitalia.org per il link)

Dizionario

sguattera sost.
Sinonimi: serva || Vedi anche: ancella, cameriera, camerista, collaboratrice famigliare, domestica, donna di servizio, fantesca, servente, colf

sguattero sost.
Sinonimi: boy, lavapiatti || Vedi anche: domestico, facchino, fattorino, galoppino, garzone, portatore, servitore

mercoledì 23 gennaio 2008

Visioni: domme Dietrich







En plein air, un ponyboy che trotta nel bosco.. le immagini all'aria aperte hanno un fascino particolare... forse i colori della natura, forse il venir meno delle mura protettive del dungeon... chissà.

Mistress Anya: svizzera fondente



Mistress Anya questo fine settimana sarà a Milano con mistress Domina Sreni per il Fetish Secret Party...

martedì 22 gennaio 2008

Compreresti un'auto di una marca sconosciuta?


...e per giunta ad un prezzo più caro di una bmw?

immagino di no...
immagino che daresti la preferenza a marchi che sono sul mercato da decenni, testati da esperti, provati da amici e parenti.

Magari fai lo stesso quando devi scegliere in quale negozio comprare le scarpe o l'abito nuovo... vai dal tuo fornitore di sempre, quello di fiducia che ti serve bene da una vita... quello che ha una tradizione di famiglia, 'since 1928'...

Ecco... allora poi non capisco perché quando devi scegliere una DOMINATRICE metti il tuo portafoglio in mano dell'ultima arrivata, sconosciuta, senza una sede fissa, senza uno straccio di recensione affidabile... una che oggi si chiama miss Tizia e domani cambierà pettinatura e si chiamerà lady Caia per continuare a fregarti... una che non conosce neanche il significato dell'acronimo BDSM.

Non lo capisco proprio...
capisco che cerchi la novità, che la cerchi giovane e bella...
ma perché insisti a farti fregare... non ti sei già scottato abbastanza?

Ikea? No grazie...



Un salto fuori dall'universo sissy per scoprire un altro mondo.. houseofgord realizza le fantasie bondage e fetish di alcune tavole disegnate da Stanton e Gene Bilbrew anni fa. Almeno la sezione preview merita un occhio ;-)

domenica 20 gennaio 2008

giovedì 17 gennaio 2008

N'uovo plug di cioccolato



Era inevitabile che i designer avrebbero messo le mani anche sull'oggetto simbolo della perfezione, l'uovo.
Così Pininfarina rielabora il classico uovo pasquale di cioccolato plasmandolo in una visione areodinamica.
Peccato che il mio occhio pervertito ci ha subito ritrovato la forma del caro, vecchio, classico, amato PLUG-IN :-)

Mirkana e noisette

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Essai chez Domina Sreni


Forse le prodommes si possono dividere in due gruppi... ci sono donne che amano il sadomaso fino al punto di farne un lavoro e donne che amano il denaro fino al punto di fingere di amare il sadomaso. Si potrebbero scrivere pagine e pagine su come distinguere le Une (rare) dalle altre (tante).

Di sicuro Domina Sreni è una delle poche, pochissime prodommes italiane che sono arrivate alla professione dopo una lunga pratica e profonda passione per il sadomaso amatoriale.

Di questa mistress mi ha sempre colpito la 'terza dimensione'... non solo belle foto e conoscenza tecnica sadomaso... in fondo per chi ha voglia e possibilità di frequentare mistress estere (ad esempio tedesche o inglesi) ci sono tante domine brave e belle.
Di Lei mi affascinava l'essere persona, consapevole dei risvolti anche contraddittori dei rapporti D/s, quel suo rifuggire certe pose ridicole e maschere posticce 'da mistress' ... questo mi attirava come un chiodo verso una calamita.

Forse la sua partecipazione, in passato assidua, al forum ha contribuito a sviluppare questa sua 'tridimensionalità' tanto diversa dallo standard bidimensionale di tante altre mistress.

Forse il suo essere austera, un essere autentico non una recita, emanava la vera essenza della dominanza: niente sesso, niente dominazione dal basso, il desiderio di giocare nelle pratiche e nei modi da Lei preferiti... anche questo la allontanava dalla solita pseudo-mistress scollacciata e sexy, disposta ad esaudire ogni fantasia in nome del principio del marketing che vuole il cliente sempre e comunque soddisfatto.

Il carattere e l'umanità, questo l'avevo percepito già prima di incontrarla, dietro a quelle foto c'era una persona che si metteva in gioco senza risparmiarsi. E credo che il feticista o il masochista abbia un grande bisogno di sentire umanità nella sua Compagna di gioco. Anche in un dungeon professionale sensibilità, complicità, capacità di comunicare, intelligenza, cultura ed ironia hanno uno spazio importante, per me almeno è così.

Vi sto annoiando? :-)
Ok passo al concreto: è a Milano, in zona comoda da raggiungere anche con mezzi pubblici. Nessun problema di riservatezza, posteggio facile. Primo impatto con Domina Sreni: è vestita con un catsuit pvc e stivali neri. Lei è vera, autentica, bella, più bella di persona che in foto, c'è attrazione di sguardi, passa quella corrente che mi conferma che tutto funzionerà
divinamente... trascorrerò diverse ore perso nei suoi occhi ed incantato dalla sua voce, faticando per mantenere il cervello acceso e capire cosa mi sta dicendo quando invece mi sento trascinare in uno stato di beata incoscienza.

Torno coi piedi per terra: le stanze adibite a dungeon sono due, nella prima destinata al guardaroba della padrona e della sissymaid si trova un efficace e attrezzato bed-bondage utilizzato per il cbt. Nell'altra è ospitata tutta l'attrezzatura che è visibile nelle foto del sito: gogne in legno e metallo, una bella collezione di fruste e strumenti verberatori (canes, paddles, floggers ecc), una fornitissima scarpiera di stivali e calzature assortite per ogni gusto, tutto il necessario per trasformare un uomo in una vezzosa camerierina o in una sguaiata signorina, e poi ancora una marea di altri strumenti e accessori, bondage, plug strap-on, tanti corsetti, medical, ponyplay... alcuni classici altri più ricercati.

Cos'abbiamo fatto? azz... curiosoni che siete!!
Ovviamente sissyfication è stato il leitmotiv dell'incontro 'alla ricerca di una sissymaid molto masochista' come aveva scritto Domina Sreni. Così dopo il trucco e le prove di abbigliamento da sissy è iniziata la prova pratica al servizio della padrona, camminare, servire, muoversi e atteggiarsi come una cameriera non è facile.

'Insoddisfacente!' E così la sissy è finita imbavagliata e incatenata a cosce aperte ed ha fatto la sua prima esperienza di CBT: mollette, cera bollente, caning, frustino, sberle. Poi il bavaglio è sostituito con un divaricatore da dentista che lascia la cavità orale accessibile ed utilizzabile come posacenere... una sigaretta distende i nervi, almeno quelli della Fumatrice. Spenta la sigaretta (immaginate voi dove), fatto un brindisi un po' singolare, giochiamo a fare qualche ripresa video, parliamo
e passiamo in rassegna lo sterminato guardaroba pvc di Domina Sreni.

Sto a lungo inginocchiato ai suoi piedi, continuo ad essere emozionato come un bimbo, la guardo inebetito come un fedele davanti ad una apparizione divina, tremo dentro come uno scolaretto al suo primo esame.
Un rammarico? Non aver fatto il mio dovere di cameriera, spolverare, lavare, pulire e lucidare... ma spero che mi sia concessa una prossima occasione.

E' stata una bella esperienza che mi ha dato una sensazione di benessere e di appagamento profondo che non provavo da tanto tempo.

Grazie Mistress Domina Sreni

giovedì 10 gennaio 2008

facciamoci del male



basta googlare 'masochista' ed ecco comparire questa divertente Caffettiera del masochista
www.racine.ra.it/.../ CAFFETTIERA.htm

cercando nei testi invece ecco questo articolo
http://www.crisalide.ch/carattereSadomasochista.htm

Il carattere (s.)masochista mostra all'esterno un atteggiamento sottomesso e compiacente ma, all'interno è esattamente l'opposto. Nel suo profondo si celano sentimenti di astio, di negatività, di superiorità, di ostilità e di sfiducia nel Tu-di-riferimento. Questi sentimenti sono comunque estremamente bloccati: la tensione interiore si presenta al mondo esterno con una tendenza alla lamentazione, al sacrificio, alla depressione o allo svilupparsi di importanti disturbi di matrice psicosomatica.
A differenza della struttura orale, quella masochista è carica di energia contenuta. La tipologia caratteriale di stampo (s.)masochistico prospera in un ambiente familiare dove amore ed accettazione si combinano a forti pressioni. La madre dominante e con tendenza al martirio, soffoca, attraverso meccanismi di colpevolizzazione, ogni desiderio di emancipazione del figlio.
Un fatto tipico è la grande importanza attribuita al cibo ed alla defecazione: "… fai popò e la mamma è contenta … mangia tutta la pappa sennò la mamma sta male … fai vedere alla mamma che sei un bravo bambino". Tutti i tentativi di resistenza, rabbia compresa, vengono schiacciati attraverso ricatti affettivi.
La caratterialità (s.)masochistica è dominata dalla paura di esprimere liberamente i concetti primari di "si" e "no" pena l'essere rifiutata, umiliata, "castrata" (nel senso esteso del termine) e ciò determina l'interruzione della sua azione - in rapporto alla mèta - nel movimento verso l'obiettivo: la paura di vivere a pieno l'esperienza, risveglia nel suo Sé l' "ansia di essere rifiutato" e di perdere il "tu-di-sostegno".

"Signorsì!" - umilmente - "Signorsì!". Attorno a questo avverbio ruotano le relazioni interpersonali del carattere masochista. Questo modo di essere è l'effetto delle umiliazioni subite e si enuclea attorno ad elementi di sfiducia primaria nei confronti "tu", ("… se ti dico, onestamente quello che penso, tu mi rifiuterai!"), mentre il suo Sé è intriso di irrealistici sensi di potenza.
Così, dietro l'apparente fedeltà, i legami affettivi sono precari: gli affetti cainitici, ossia i sentimenti di odio, di vendetta, di invidia, di rabbia e di disprezzo (inizialmente destinati alla genitrice ed ora traslati sul[sui] Tu-di-riferimento), sconvolgono, quando si sente tradito o inappagato nel suo immenso bisogno di conferma, d'amore e di supporto, la superficie portando alla luce la rabbia compressa che si tradurrà in moti ostili, violenti, sadici o distruttivi e autodistruttivi.


preferisco la caffettiera!

lunedì 7 gennaio 2008

La Burattinaia



Lesson in Marionette Manipulation
da http://newdeal.feri.org/library/j63.htm

Finire nelle mani di una brava Burattinaia è il sogno di tanti maschietti.

AmorProprio

Amor Proprio e Autostima sono due indicatori importanti per chi fa sadomaso, da controllare periodicamente come si fa in auto con i livelli di acqua e olio per non rimanere a piedi o fondere il motore. Questo testo, non mio, è interessante:

In molti individui che sviluppano dipendenze patologiche, uno dei nodi più critici da sciogliere è la mancanza di amor proprio. E' praticamente impossibile risolvere un problema di una dipendenza senza prima recuperare il rispetto di sè. L'amor proprio è uno stato affettivo particolare che spinge a prendersi cura della propria persona e della propria salute, ovvero a "volersi bene". L'autoconservazione è un bene innato in tutti gli esseri viventi, ma poi sono le scelte personali che lo coltivano e lo fanno diventare un valore. Fermati qualche istante a riflettere su questa straordinaria ricchezza e vedi che posto occupa nella tua scala valoriale. Forse ci sono momenti durante il giorno in cui ti sembra di avere a cuore la salute, ma quando ti dedichi a soddisfare la tua dipendenza di fatto manchi di rispetto alla tua persona. Non hai cura di te. Qui non conta la misura: il volersi bene risponde alla legge del tutto o nulla. In un legame d’amore vero anche un solo schiaffo può incrinare il rapporto. Così anche una dipendenza di "lieve entità" può impoverire e persino distruggere il tuo amor proprio.Qualsiasi forma di attaccamento morboso configura sempre un maltrattamento della persona, tanto nel nel corpo quanto nella mente. Ciò che talvolta illude è il ritardo col quale si manifesta questa violenza: una sorta di scommessa contro il tempo che però non lascia garanzie a nessuno. Tutte le dipendenze, di qualsiasi tipo e di qualsiasi grado, sono espressioni di trascuratezza e di autolesionismo nei propri confronti.
Ma perchè ad un certo punto della vita non ci si vuole più bene?


da http://www.escidallatrappola.it

Smettere

http://www.escidallatrappola.it

Il passaggio obbligato per rompere la spirale di una dipendenza è la costruzione di una valida motivazione. Senza questa potente spinta interiore è praticamente impossibile venirne fuori. Ma quali sono gli strumenti che puoi utilizzare per costruirla? La motivazione nasce tanto da fattori “coscienti” come le convinzioni e i valori, quanto da fattori “inconsci” come i bisogni e i sentimenti. Pensa a ciò che ti lega alla tua "droga". Probabilmente ti sfugge una spiegazione logica. L’inconscio è un magazzino stracolmo di motivazioni e ognuna di queste sostiene un’azione particolare. Quali regole dirigono il traffico di queste azioni? Verrà prima la tua motivazione a drogarti o quella a smettere? Normalmente le motivazioni più forti sono quelle che fanno capo al sistema dei bisogni. Il bisogno di droga è un bisogno anomalo che si inserisce subdolamente al primo livello della gerarchia dei bisogni, insieme ai bisogni fisiologici (quelli più importanti per la sopravvivenza!), mentre il bisogno di smettere è un “bisogno di cambiamento” che si inserisce nei bisogni sociali, ad un livello meno importante nella scala delle priorità. In altre parole la tua motivazione a drogarti ha una priorità spaventosamente più alta di quella che stai carezzando per smettere. Vista così sembra una battaglia già persa in partenza. Fortunatamente il principio superiore cui fa riferimento la mente umana è l'equilibrio interno: quando le incoerenze nel sistema dei bisogni si accentuano si apre una “valvola di sicurezza” che da il via libera a tutte le altre motivazioni, sia coscienti" (convinzioni e valori) sia inconsce (sentimenti ed emozioni). Per un breve periodo viene a mancare una motivazione prevalente: “continuo a usare .... o smetto?”. Questo dilemma, che probabilmente avrà sfiorato anche te qualche volta, è la sintesi cosciente del conflitto che si è aperto nel profondo della mente. L’idea di smettere viene resa più attraente, assume una tonalità positiva, non dispiace affatto. C’è un’emozione positiva allo stato embrionario che sostiene questa idea, un’emozione debole in grado di influenzare il pensiero ma non ancora il comportamento. Il più delle volte però questa idea viene rimossa in tempi brevi e rispedita nell'inconscio. Ciò se non interviene qualche fatto nuovo, qualche circostanza favorevole che la trattengono a livello cosciente. In questo caso le cose possono anche avere sviluppi differenti. Di sicuro il bisogno di cambiamento non parte mai da una costrizione o da emozioni negative come la paura. E’ un bisogno che si nutre di stimoli positivi, come il desiderio di cambiare in meglio la propria immagine, il desiderio di sentirsi bene con sé stessi, il desiderio di ritrovare il proprio equilibrio. Quando senti nascere in te questo desiderio nuovo di cambiamento non lasciartelo sfuggire. Cerca di coltivarlo, da questo germoglio di positività può fiorire la tua motivazione.

Via del Campo


Fabrizio De André


Via del Campo c'è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.

Via del Campo c'è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.

Via del Campo c'è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano

e ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano.

Via del Campo ci va un illuso
a pregarla di maritare
a vederla salir le scale
fino a quando il balcone ha chiuso.

Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.

La città vecchia


Fabrizio De Andrè (1974)


Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie
quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.

Merda d'artista


Nel 1961 Piero Manzoni inscatola ed espone i propri escrementi. C’è poco da aggiungere. Se non che, a dispetto della vulgata comune, a colpire è proprio questa semplicità disarmante: una scatola metallica di conserva sigillata; un’etichetta che, in quattro lingue (italiano, francese, inglese, tedesco), enuncia il contenuto: trenta grammi di merda “conservata al naturale”, come puntigliosamente specificato. Tirata in novanta esemplari (di cui molti oggi dispersi) come un multiplo, ognuno di questi è venduto al prezzo della quotazione giornaliera dell’oro (basta questa transizione per stabilire un rapporto col coevo Yves Klein ?). Ma l’anno scorso un singolo pezzo è stato acquistato dalla Tate Gallery per la somma di 52mila dollari: gli escrementi sono diventati più preziosi dell’oro.
Difficile andare oltre: è bastata una scatola a mettere in imbarazzo schiere di storici dell’arte, che non sapevano più cosa farsene del loro bagaglio critico. E quando all’artefatto -scultura o oggetto che si– sembra confarsi il lessico più tradizionale, questi finisce per essere rovinosamente trascinato in un gorgo fatale (fecale?): come articolare qui, ad esempio, il rapporto tra forma e contenuto? Evidentemente, il richiamo escatologico non fa che nascondere un dispositivo più sottile, legato non solo al fatto –di per sé non pacifico, ma certo non nuovo nella fenomenologia dell’arte del novecento- che le feci possano accedere alla sfera dell’artistico. Nonostante sia Manzoni a compiere il passage à l’acte, è dai tempi di Cézanne che qualcosa del genere –una creazione anale- era nell’aria e già Apollinaire parlava di un artista italiano che intorno al 1913-14 dipingeva utilizzando escrementi, come oggi fa del resto Chris Ofili .

Lo scandalo più genuino dell’opera è infatti quello di far arrendere lo spettatore alla propria cecità e impotenza davanti ad un oggetto visibile che rinuncia a donarsi totalmente alla vista (e all’olfatto), per ritrarsi in un’invisibilità permanente. Ad attestare il contenuto, solo un enunciato stampato sull’etichetta secondo i canoni dell’estetica propria al packaging dell’epoca e soprattutto la firma dell’artista sul coperchio della scatola. L’opera richiede un atto di fiducia nel potere di nominazione del linguaggio, nella testualità che nasconde la facies visiva che non si farà mai immagine. In altri termini, sono le parole di Manzoni, e non le sue deiezioni, che fanno problema. Come ha scritto J. P. Criqui, qui abbiamo a che fare con una “merda scritta”. Il contenuto artistico è lì, a portata di mano, ma nascosto secondo la logica moderna dello smaltimento degli escrementi (che ultimamente ha interessato un esuberante pensatore come Žižek per i suoi risvolti filosofici).
Certo, esiste una via di fuga: manomettere un scatola e vedere cosa c’è veramente dentro, ponendo così fine all’unità dell’opera, al suo classico equilibrio fra forma e contenuto come al suo valore aureo di scambio. Un passo inevitabile: qualche anno fa un artista francese ne ha aperta una (come ha ricordato Denys Riout in una recente conferenza al Centre Pompidou, affollata nonostante le immagini ripugnanti proiettate durante una tranquilla mattina domenicale). Purtroppo la fotografia che testimonia l’operazione è presa da una prospettiva che –ancora una volta!- non permette di guardare dentro. Ad ogni modo, da quanto si dice, all’interno si nasconde una scatola più piccola raffermata da uno strato di ovatta che le impedisce di sballottare. Altre scatole sono state addirittura sottoposte ai raggi X, esame che avrebbe confermato la struttura a matrioska. Per la cronaca, ancora nessuno, finora, ha aperto la scatola più piccola: operazione sterile, perché l’intento di Manzoni era quello di fare un’opera che parlasse dell’arte e del suo consumo. In questa scatola è in realtà messo in conserva, in anticipo sui tempi, tutto il potenziale dell’arte concettuale.

Piero Manzoni
Merda d’artista
1961.metallo e carta, cm. 6,5x4,8.
L’immagine è tratta da http://home.sprynet.com/~mindweb/maincan.htm

riccardo venturi


tratto da http://www.exibart.com/notizia.asp/IDNotizia/10248/IDCategoria/208

domenica 6 gennaio 2008

Matrix sissyfication



Larry Wachowski il regista -insieme al fratello Andy- di Matrix, ha fatto parlare di sé per aver cambiato sesso ed aver così coronato il suo sogno di diventare la sissymaid a tempo pieno -nonché il marito- della rinomata dominatrice Ilsa Strix.
'azzarola... come scoprire di avere una cuginetta famosa a Hollywood :-)

Morpheus: Lo leggo nei tuoi occhi. Hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi. E curiosamente non sei lontano dalla verità. Tu credi nel destino, Neo?
Neo: No.
Morpheus: Perché no?
Neo: Perché non mi piace l'idea di non poter gestire la mia vita.
Morpheus: Capisco perfettamente ciò che intendi. Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, nel mondo. Non sai bene di che si tratta ma l'avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando.
Neo: Di Matrix.
Morpheus: Ti interessa sapere di che si tratta? Che cos'è? Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
Neo: Quale verità?
Morpheus: Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è.

Ossessione tacchi a spillo



secondo me le scarpe femminili sono un buon punto di partenza per avvicinare certe tematiche di feticismo con un'amica... un approccio morbido, in fondo tantissime donne vanno pazze per le scarpe. Lei l'avete riconosciuta? Si è Anita Ekberg.

tratto da dagospia.com
http://213.215.144.81/public_html/images/p/piedimonamour_anita_ekberg.jpg

Pornodipendenza

segnalo questo gruppo d'aiuto italiano che conta 2500 iscritti e non so quanti visitatori... NO alla PornoDipendenza

http://it.groups.yahoo.com/group/noallapornodipendenza/

Descrizione

La pornodipendenza modifica in modo negativo tutti gli aspetti della vita di un individuo: rapporti di lavoro, capacità di applicazione ed attenzione al proprio lavoro, applicazione allo studio, rapporti di amicizia e di amore, progressiva sfiducia in se stessi.
La dipendenza dalla pornografia non è una compensazione ad una carenza di attività sessuale. Il pornodipendente è solo nella sua disperazione, nella sua vergogna, nella sua mancanza di autostima. E quando finalmente riesci ad interrompere con l’eiaculazione o con l'orgasmo quel gioco al massacro, hai il crollo verticale di quella tensione. E ti dici che assolutamente quella è l’ultima volta, che ora hai capito, che da domani cambierà. E domani ricominci, esattamente nello stesso modo.
Per quanto riguarda l’influenza sulla dinamica sessuale dell'uomo, le conseguenze più significative sono:
1.masturbazione compulsiva prolungata e controllata, con lo scopo di
enfatizzare l'emozione della visione pornografica;
2.eiaculazione finale liberatoria, quale, spesso, unica possibilità per
riuscire ad interrompere la fruizione pornografica;
3.calo del desiderio sessuale verso il proprio partner;
4.semiimpotenza o impotenza totale all'atto con una persona reale;
5.possibilità di erezione masturbatoria ed eiaculazione solo attraverso
la visione di materiale pornografico;
6.dolore al pene al momento dell’eiaculazione;
7.condizionamente a guardare i potenziali partner solo ed esclusivamente come oggetti pornografici.
Per le donne le conseguenze sono queste:
4.imbarazzo, difficoltà a lasciarsi andare e a raggiungere l'eccitazione all'atto con un partner reale;
5.possibilità di masturbazione solo attraverso la visione di materiale pornografico, a volte basta "ricordarsi" ciò che si è visto;
6.dopo l'orgasmo, clitoride gonfio e a volte doloroso, con qualche difficoltà nell'urinare;
7. bruciori in quantità con rischio di infezioni.

Cruella, agli albori del femdom

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Il Tormento e l'Estasi (museo)
















Genova - dal 6 ottobre 2007 al 20 gennaio 2008
Il tormento e l’estasi. Guido Reni.
I San Sebastiano a confronto da grandi musei del mondo
Via Garibaldi, Palazzo Rosso

Piacere Dolore Potere (libreria)


http://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=214#

Titolo: Piacere Dolore Potere. Un approccio anarchico al sadomasochismo
Autore: Jean-Manuel Traimond
Editore: Elèuthera Editrice
Traduzione: Alberto Panaro
Pagine: 180
Anno: 2007
Prezzo (di copertina): 15,00 Euro

Per quanto possano apparire estranei, anarchismo e sadomasochismo ruotano intorno a un perno comune: il potere. Il primo lo combatte, il secondo ne trae godimento. Questo libro esplora con curiosità libertaria, talvolta critica talvolta complice, i sentimenti, le regole, le pratiche, le difficoltà del mondo sadomaso, riferendosi soprattutto a quello anglofono, il più numeroso e loquace. E anche il più organizzato, ovvero quello che ha istituito la negoziazione come base del rapporto sessuale consensuale. Cos’è allora il sadomasochismo: un teatrino? una malattia mentale? una terapia multisacrilega? la via apollinea verso l’eruzione dionisiaca? il gemello siamese del cattolicesimo? la valvola di sfogo delle società complesse? un crimine? la paura di essere liberi? Più che avanzare una tesi precostituita, l’autore vuole fornire gli elementi necessari per formarsi un’opinione personale su un mondo ancora ampiamente clandestino ma sempre più fiorente.

"Plus profondément, le sadomasochisme est un théâtre de l'amour et de la dépendance : quelle meilleure preuve (signal) de pouvoir que d'infliger la douleur et l'humiliation sans qu'on vous le reproche? Quelle meilleure preuve (signal) d'amour que de recevoir la douleur et l'humiliation sans se plaindre?"

La matriarca (cinema)



Trama
Dopo i funerali del marito, la giovane vedova Margherita, detta Mimmi, viene a sapere, dall'avvocato dell'azienda di cui è erede, dell'esistenza di un appartamento intestato al defunto. Essa, trovata la chiave, scopre che questo non era altro che una lussuosa "garäonniere" dove il marito passava il suo tempo con altre donne manifestando istinti sadici nei suoi convegni amorosi. Colpita da questa scoperta essa decide di vendicarsi facendo le stesse esperienze del marito e per questo si mette a studiare un libro sul sesso. Si concede così ad amici o a sconosciuti, mettendo in allarme la madre che la convince a farsi visitare nella clinica di un amico. Qui Mimmi viene visitata da De Marchi un giovane dottore che entra subito nelle sue simpatie. Sarà lei a sedurlo ma questi, che si è innamorato della donna, dopo varie insistenze, la convince a sposarlo.

Un film di Pasquale Festa Campanile. Con Paolo Stoppa, Luigi Pistilli, Jean-Louis Trintignant, Philippe Leroy, Catherine Spaak, Vittorio Caprioli, Renzo Montagnani, Luigi Proietti, Nora Ricci, Gabriele Tinti, Venantino Venantini, Frank Wolff. Genere Commedia, colore 92 minuti. - Produzione Italia 1968.

http://www.youtube.com/watch?v=Hu5z3MgW2q8

La ballata dell'amore cieco


Fabrizio De Andrè (1966)

Un uomo onesto, un uomo probo,
tralalalalla tralallaleru
s'innamorò perdutamente
d'una che non lo amava niente.

Gli disse portami domani,
tralalalalla tralallaleru
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.

Lui dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla tralallaleru
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.

Non era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla tralallaleru
non le bastava quell'orrore,
voleva un'altra prova del suo cieco amore.

Gli disse amor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallaleru
gli disse amor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.

Le vene ai polsi lui si tagliò,
tralalalalla tralallaleru
e come il sangue ne sgorgò,
correndo come un pazzo da lei tornò.

Gli disse lei ridendo forte,
tralalalalla tralallaleru
gli disse lei ridendo forte,
l'ultima tua prova sarà la morte.

E mentre il sangue lento usciva,
e ormai cambiava il suo colore,
la vanità fredda gioiva,
un uomo s'era ucciso per il suo amore.

Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallaleru
ma lei fu presa da sgomento,
quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato,
quando a lei niente era restato,
non il suo amore, non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene.

la Biancaneve dei Ramstein (rock)

Vuoi comprare una frusta?


Un bignamino da mandare a memoria per non sfigurare nei salotti buoni del'aristocrazia sadomaso

Diverse persone mi hanno fatto domande interessanti sull'acquisto della prima frusta. Qualcuno ha suggerito di mettere sul sito queste informazioni. Qui non entro molto nei particolari ma per il momento vi dò una prima infarinatura. Così potete iniziare con il piede giusto acquistando la vostra gioia.
Costo: anche se non è necessario spendere una fortuna, una frusta ben costruita è un po' come un investimento. Considerato ogni aspetto dovreste mettere in preventivo di spendere una cifra che può andare da $175 a $350. Ricordate che le fruste sono oggetti artigianali, realizzati in pelle di canguro. Sono necessari anni per diventare un costruttore di fruste finito.
La realizzazione di una frusta richiede tempo ed impegno considerevole. Voi state acquistando un prodotto unico, di elevata qualità. Abbiate cura della vostra frusta e durerà per tutta una vita.

Lunghezza: consiglio una frusta di 6 o 8 piedi/180 o 240 cm. Fruste più lunghe di 8 piedi/240 cm sono difficili da controllare e la precisione sarebbe un problema. All'opposto una frusta più corta di 6 piedi/180 cm tende ad avere un movimento veloce e sarebbe difficile da fare schioccare. Molti esperti sono d'accordo nel consigliare una frusta fra 6 e 8 piedi per iniziare.

Fin da ora va considerato dove vi eserciterete. Una frusta da 6 piedi/180 cm richiederà un cerchio di spazio libero intorno a voi (chiamato "zona di sicurezza") con un diametro di circa 20 piedi/6 metri. Una frusta di 8 piedi/240 cm richiede circa 20 piedi/6 metri di spazio! Se la userete soprattutto al chiuso una frusta da 6 piedi/180 cm sarà più facile da maneggiare.

Il modo di misurare la lunghezza può creare confusione. Se non è ben chiaro potete ritrovarvi con una frusta della lunghezza sbagliata. Per le bullwhip gli australiani misurano dall'estremità del manico fino alla punta del 'thong' (la correggia), il terminale non è compreso.
Gli artigiani americani invece includono la lunghezza del terminale nella lunghezza totale della frusta. Visto che il terminale può essere lungo 2 piedi/60 cm questo fa una bella differenza! Secondo me il metodo australiano tradizionale di misura sta prendendo piede. Importante: siate assolutamenti certi di questo quando ordinate una frusta! Chiedete al costruttore come misura le sue fruste. Quando io consiglio una frusta di 6-8 piedi/180-240 cm, non includo la lunghezza del terminale.

Intrecciature (plaits): probabilmente avrete già letto il termine 'plaits': è la parola australiana per 'braid' (intrecciatura). Quante più plaits, tanto più occorre intrecciare per realizzare la frusta. La vostra prima bullwhip dovrebbe avere da 12 a 16 intrecciature. Nella costruzione di una frusta a 16 intrecciature ci vuole più lavoro e più materiale, per questo in genere sono più care (se avete deciso per una frusta di 8 piedi/240 cm averla a 12 intrecciature vi farà risparmiare). Ci sono pareri diversi riguardo i pro e contro di maggiori o minori intrecciature. La credenza comune sostiene che il cuoio di una frusta a 12 intrecciature è tagliato a strisce più larghe di una a 16; pertanto sarà più clemente per un uso all'aperto, dove potete colpire oggetti duri come sassi. Inoltre una 12 intrecciature si suppone sia più facile da pulire (e se tenuta pulita durerà più a lungo).

Alcuni sostengono che una frusta a 16 intrecciature è più precisa di una a 12. Inoltre per molti una frusta a 16 ben realizzata è un oggetto bello a vedersi. Ma poiché le strisce sono più sottili rispetto a quelle del 12, sono più soggette a rovinarsi. Non solo sono più difficili da pulire, ma anche la sporcizia che entra in una frusta a 16 intrecciature la rovinerà prima di una a 12. Per questi motivi alcuni suggeriscono di usare le fuste a 16 intrecciature prevalentemente al chiuso.

Secondo me, più che in numero di intrecciature conta la capacità del whipmaker. La costruzione interna della frusta ha uno stretto rapporto con la performance della frusta stessa. Ho visto diverse fruste a 12 tagliate accuratamente come le 16. Alcune delle mie fruste a 12 intrecciature sono facili da pulire mentre altre hanno bisogno di più lavoro. Se una frusta è ben fatta e le intrecciature ben strette la sporcizia non trova modo di entrare all'interno. Inoltre conosco molte persone che non esitano a usare le loro fruste a 16 all'aperto. Fino a preoccuparsi per la precisione, molti esperti concordano che non c'è molta differenza fra 12 e 16 intrecciature.

David Morgan è il creatore delle fruste di Indiana Jones. Sono fruste dure e pesanti che resistono fino all'abuso. Un grande whipmaker le ha definite 'honest whips' (fruste oneste). Le intrecciature di queste fruste sono spesse e forti. Questo è importante se volete usarle in ambienti misti con sassi e sporcizia. E fanno uno schiocco che sembra un tuono! Purtroppo sono fuori portata per i prezzi che oscillano da $400 a $700 (in certi ambienti si vocifera della morte di Morgan ma è falso. Morgan è vivo e nel miglior periodo della sua vita).

Se acquisterete da uno di questi nomi, non importa la lunghezza o il numero di intrecciature, avrete un oggetto di qualità fatto da un professionista. Considerate che ognuno ha un suo stile e una sua tecnica particolare.

ALTERNATIVE ECONOMICHE

Fruste di nylon: stanno diventando popolari. Oltre ad essere meno care di quelle in pelle (circa $100 per una bullwhip di 6/8 piedi/180-240 cm) sono anche ottime se le usate in ambiente fangoso o bagnato. Si puliscono facilmente con acqua e sapone.

Red Hide Whips: le fruste di cuoio rosso sono fatte in pelle di vacca. Le 6-8 piedi/ hanno un prezzo da $100 a $200. Disponibili in 8 or 12 intrecciature.

Fruste Latigo (con il manico): tradizionalmente usate dai cowboys che amavano farle roteare sopra la testa. Da 6 piedi/180 cm a 8 piedi/240 cm, sono oggetti da appendere in esposizione e non da usare.

ALTERNATIVE ALLE BULLWHIPS

Stockwhips: sono fruste fantastiche! Come la bullwhip è la tradizionale frusta americana, la stockwhip è il fondamento della tradizione australiana. Molti trovano più facile far schioccare le stockwhips piuttosto che le bullwhips. Se volete una stockwhips come prima frusta sceglietene una di 5-6 piedi/150-180 cm (il manico circa 20"/50 cm non è incluso della lunghezza totale).

Snakewhips: sono fruste interessanti, chiamate anche "blacksnakes" and "shot whips". Molti le amano ma per un principiante è difficile acquisirne la padronanza. Prima di acquistarne una meglio fare esperienza con una bull o una stockwhip.

Signalwhips: sono le classiche fruste a cui si pensa quando si parla di frusta a singola coda. Molti cominciano con queste a frustare. Sono popolari nell'uso al chiuso e per giochi fra adulti. E' stata anche la mia prima frusta ed ha un posto particolare nel mio cuore. Sono corte (3-4 piedi/90-120 cm) e questo aiuta la precisione. Ma non schioccano molto bene (o così morbidamente). D'altra parte, se il vostro uso della frusta è limitato alla scena bdsm al chiuso una frusta signal è la scelta vincente.

tratto da femdomitalia.org
tradotto da signalwhip.org